Cultura come economia e sviluppo

Dare continuità al progetto di Macerata Città Creativa Unesco, un percorso fatto in collaborazione con l’Università di Macerata e che deve essere completato: può portare risorse e benefici in relazione al rafforzamento della vocazione culturale della città quanto a produ-zione nei campi delle Media Arts in sinergia con l’Accademia delle Belle Arti.

Investire sul Macerata Opera Festival come grande fabbrica della cultura che cresce in autonomia gestionale attraverso la trasformazione da associazione a Fondazione di Partecipazione, rafforzando la capacità di impresa e di governance del sistema di spettacolo dal vivo dell’Arena Sferisterio in sinergia con le altre realtà del territorio, attraverso anche la valorizzazione e gestione del bene culturale più significativo della città.

Rafforzare l’Istituzione Macerata Cultura, l’istituzione pubblica maceratese che si occupa della rete di Macerata Musei e della gestione della biblioteca, con un nuovo statuto che garantisca la personalità giuridica, l’autonomia gestionale, un proprio direttore amministrativo e scientifico (nominato con un bando pubblico per competenze di management culturale) e proprio personale, con chiare e precise finalità strategiche:
definire la direzione scientifica della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti perché sviluppi il suo ruolo di capofila della rete delle Biblioteche Comunali della provincia di Macerata e di Polo Marche Sud del sistema bibliotecario regionale;
guidare la rete museale di Macerata Musei integrando i diversi sistemi di gestione e in dialogo con le realtà museali private, dalla Collezione d’arte di Palazzo Ricci al Museo della Scuola di Unimc al Museo della Tela, sviluppando la gestione dei nuovi spazi museali come il Museo di storia naturale, il Museo del Risorgimento, il percorso museale degli Orientalisti;
guidare il rilancio del Sistema museale provinciale come necessario sistema integrato sul territorio della Marca Maceratese;
sviluppare una politica di conservazione e valorizzazione del patrimonio d’arte attraverso la realizzazione di depositi attrezzati, di mostre e progetti espositivi sostenibili, volti alla conservazione e allo sviluppo del patrimonio d’arte, agli investimenti strutturali, alla conoscenza e al coinvolgimento stabile delle scuole, delle università, delle associazioni, della comunità cittadina.

Investire sullo sviluppo della rete di Macerata Musei e la realizzazione di nuovi musei sulla base del modello gestionale innovativo e plurale, già sperimentato con successo nei Musei civici di palazzo Buonaccorsi, e capace di mettere insieme impresa pubblica, impresa privata e terzo settore, con:
il completamento del nuovo Museo di Storia Naturale e dell’annesso Parco Scientifico ai Giardini Diaz pubblici, un processo di riqualificazione dell’area e valorizzazione come luogo d’incontro e spazio didattico, dando continuità al progetto già preparato dall’Istituzione Macerata Cultura;
il completamento del Museo del Risorgimento nella sede della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti, dando continuità al progetto già preparato dall’Istituzione Macerata Cultura
il percorso museale, già presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, dedicato agli Orientalisti, padre Matteo Ricci e Giuseppe Tucci. Opportunità di promozione della città, di conoscenza della sua storia, e di stimolo alla sua valorizzazione con la realizzazione del festival del Viaggio, una nuova opportunità anche turistico legato anche al Museo della Carrozza;
una ricostruzione funzionale dell’area archeologica come teatro antico, attraverso modalità innovative e tecnologiche per sviluppare la capacità di attrazione turistica ma anche la possibilità di svolgere performance recuperando la funzione originaria, sul modello del parco archeologico di Siponto;
l’Ecomuseo di Villa Ficana come centro di sviluppo sulle tradizioni della civiltà rurale e sulla bioedilizia della case di terra cruda, motore di progetti culturali di tutto il quartiere, in collegamento con l’Istituto Confucio e il collegio universitario, nonchè centro di un percorso che lega l’ecomuseo con il parco di Villla Lauri e il parco del Sasso d’Italia attraverso una pista ciclabile che attraversa un museo a cielo aperto della sostenibilità.

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